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mercoledì 18 marzo 2015

Mercurio

Buonasera cari book lovers,

con l'arrivo della bella stagione quanti libri state divorando?
Oggi parliamo di una scrittrice che già in passato ho avuto occasione di recensire (qui): Amélie Nothomb e il suo racconto Mercurio.


Scheda tecnica: pubblicato nel 1999 da Voland al prezzo di 12 euro, è uno dei tanti romanzi della scrittrice, nata in Giappone e ora residente in Francia, diventata famosa nel 1992 con Igiene dell'assassino, tradotta in trenta lingue e amatissima dal pubblico, che ogni anno ne segue le pubblicazioni.

Ambientato in un'isola sperduta e isolata dal resto del mondo, nel nord della Francia nel periodo tra le due Guerre Mondiali, Mercurio è un racconto (o romanzo breve) di 122 pagine che gioca sul tema del doppio. Protagoniste due donne, l'infermiera Françoise, giovane e disinibita, e l'ingenua e fragile Hazel. L'infermiera viene chiamata sull'isola da un capitano in pensione, preoccupato per la sua pupilla, Hazel, che vive con lui da 5 lunghi anni in un castello privo di specchi e qualsiasi materiale riflettente. Il motivo di questa stranezza risiede nel viso della giovane, deturpato e straziato in seguito a un bombardamento da cui è uscita indenne, ma completamente sola. Raccolta e amata dal capitano, un vecchio lupo di mare da cui è amata profondamente e incestuosamente, Hazel non riceve mai visite, non parla con nessuno, dedica tutto il suo tempo alla lettura.
L'arrivo dell'infermiera incrina gli equilibri del castello: Françoise si accorge dell'anomala prigionia a cui è soggetta la ragazza e cerca di farle capire che quello che ritiene essere il suo salvatore altri non è che il suo carceriere, che le ha sempre nascosto la vera natura e la vera bellezza del suo volto.
Persino il finale viene giocato sul gioco dell'ambiguità e del gioco teatrale di maschere e finzioni: la scrittrice dichiara di aver scritto due finali, entrambi validi pur nella loro differente risoluzione, lasciando al lettore la facoltà di scegliere.
Interessante la trama intrecciata dalla Nothomb che gioca molto sul rapporto tra le due donne, Hazel e Françoise, ma non solo: con un ininterrotto susseguirsi di rimandi e ammiccamenti, Hazel pare il doppio dell'antico amore del capitano, Adèle, tragicamente suicidatasi dopo 10 anni di forzata prigionia. Rimandi che proseguono nel corso del libro fino al finale aperto, doppio, per l'appunto.
Interessante la trama, adatta a una trasposizione teatrale, dove il gioco di maschere, buio e luce, specchi e vista possono essere degnamente sviluppati.
Carente lo stile. Come già notato nella precedente lettura della Nothomb, la scrittrice non brilla per stile, lascia spazio alla trama senza aggiungere nulla. Una chiara scelta, ovviamente, ma che rischia di impoverire e rendere sterile una trama che invece ha molti risvolti e tematiche interessanti.

"Per la maggior parte delle persone amare è un dettaglio della vita, alla stregua dello sport, delle vacanze, degli spettacoli. L'amore, da parte sua, dovrebbe essere concreto, quadrare con la vita che ci si è scelti. Per l'uomo, con la carriera; per la donna, con i figli. In una prospettiva simile, l'amore può essere solo una sbandata, una malattia preferibilmente breve. Di qui le caterve di luoghi comuni con finalità terapeutiche sul carattere effimero della passione. Io invece ho provato che se si costruisce il proprio destino a partire dall'amore, l'amore dura in eterno."

Voto: 2,5 stelline

martedì 3 marzo 2015

La variante di Lüneburg

Buonasera cari amici,

che ne pensate di questo libro: La variante di Lüneburg di Paolo Maurensig?
Se avete letto il romanzo e volete condividere opinioni e pensieri oppure se avete voglia di leggerlo e di parlarne potrete trovare un Gruppo di Lettura che si riunisce nella Biblioteca di Desio (MB) il secondo giovedì di ogni mese. Marzo sarà il mese di Maurensig, lettura consigliata!



Scheda tecnica: pubblicato nel 1993 da Adelphi al costo di 9 euro, è l'opera che ha fatto conoscere e apprezzare lo scrittore Paolo Maurensig, nato a Udine nel 1943, autore poi di altri romanzi, tra cui Canone Inverso.

Può una partita di scacchi proseguire per un'intera vita?
Quando i due sfidanti sono due grandi campioni, sì. Il gioco degli scacchi ha un ruolo fondamentale in questo romanzo, attorno cui ruotano le storie dei protagonisti. La vicenda prende avvio dalla morte di un ricco imprenditore tedesco Dieter Frisch, inspiegabilmente trovato privo di vita nella sua tranquilla e lussuosa casa. La trama del romanzo si avvia a partire dalla narrazione degli istanti che precedono la morte di Frisch e dalla dettagliata descrizione delle sue ultime ore di vita: venerdì sera, banale routine, rientro in treno con un amico. Frisch è un grande appassionato e maestro di scacchi, dirige una rivista specializzata ed è ossessionato dal gioco. Trascorre le ore del ritorno giocando con l'amico, come al solito, ma questa volta nella loro carrozza entra un giovane, Hans Mayer, che attira la loro attenzione e confida loro l'origine e l'evolversi della sua passione per gli scacchi. Solo quando Frisch rimane solo nella carrozza, salutato l'amico, Mayer racconterà all'uomo la storia del suo maestro, Tabori, un uomo misterioso, grande campione di scacchi, taciturno e tenebroso.
La seconda parte del romanzo sposta il focus narrativo su un lungo excursus dedicato alla storia di Tabori, ebreo, abilissimo nel gioco degli scacchi, ma costretto, con l'affermarsi del nazismo, ad abbandonare la sua passione e a subire maltrattamenti e vessazioni terribili, fino alla reclusione in un campo di concentramento, dove incontra Frisch, in passato suo rivale negli scacchi, e ora suo tremendo e crudele carceriere, disposto a tiranneggiarlo e a costringerlo a continuare con lui le partite che la guerra aveva impedito loro di giocare.
Crudo e sobrio. Senza orpelli stilistici e giochi narrativi, La variante di Lüneburg offre una storia vibrante ed emozionante, la descrizione dell'ossessione a cui il gioco degli scacchi può condurre e della perversione dell'animo umano.
Il romanzo conquista e assorbe la lettura, che è scorrevole e veloce, merito di uno stile piano ed equilibrato, dotato di chiarezza compositiva e buon ritmo narrativo. 
Consigliato.


"Chi non conosce gli scacchi è forse portato a vedere in questo gioco un'attività noiosa, adatta a eccentrici sfaccendati o a persone anziane: a gente che possegga, in ogni caso, una gran dose di pazienza e una notevole quantità di tempo da perdere.
Tutto questo è vero solo in parte, poiché gli scacchi richiedono anche una non comune energia e la freschezza mentale di un fanciullo. E se a volte il giocatore viene raffigurato nelle sembianze di un vegliardo dalla fronte corrucciata, questa è solo la rappresentazione emblematica di un'attività in cui si bruciano i giorni, gli anni, l'esistenza stessa, in una sola inestinguibile fiamma. In cambio, paradossalmente, il giocatore di scacchi assapora l'arrestarsi del tempo in un'ansia di eterno presente."


Voto: 4 stelline