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giovedì 28 febbraio 2013

I dieci figli che la signora Ming non ha mai avuto

Buonasera!
Oggi proviamo un piccolo esperimento, che non pretendo funzioni già ora ma che penso potrà trovare qualche interesse ;) 
Ci riuniamo per parlare di un libro, questa sera tocca a I dieci figli che la signora Ming non ha mai avuto di Eric-Emmanuel Schmitt.

Prima qualche piccola informazione tecnica su autore e libro, poi  spazio ai commenti!

Autore: Eric-Emmanuel Schmitt è nato nel 1960 a Sainte-Foy-lès-Lyon, è drammaturgo e scrittore di successo, diventato famoso con le opere Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano e Odette Toulemonde. Noto soprattutto per la sua attività di drammaturgo, che gli ha procurato i Premi Molière (Rivelazione Teatrale, Miglior autore, Miglior spettacolo di teatro privato) oltre che numerose trasposizioni teatrali, anche in Italia. Tema portante delle sue opere l'analisi dei rapporti interpersonali, con particolare attenzione all'introspezione psicologica dei personaggi.

Scheda tecnica: edito da Edizioni e/o al costo di 12 euro, in 126 pagine si delinea la singolare vicenda dell'incontra tra un uomo di affare francesi e una signora addetta alle pulizie dei bagni maschili di una sperduta città della Cina. L'incontro, a tratti surreale, farà scaturire riflessioni e crisi nell'uomo di affari, profondamente affascinato e ammaliato dalle capacità narrative della signora Ming, che narra le vicende dei suoi dieci figli. Il governo cinese, però, mantiene un rigido controllo delle nascite quindi ogni famiglia dovrebbe avere solo un figlio. La verità dov'è?



"E' l'immaginazione che fa la singolarità, che ci strappa alla banalità, alla ripetizione, all'uniformità. Nel destino dei giocattoli vedevo quello degli uomini: solo l'immaginazione, producendo fantasie e forgiando legami sognati, crea degli originali. Senza di lei saremmo dei parenti stretti, troppo stretti, analoghi, appiattiti gli uni sugli altri nei cassoni della realtà"

"La verità mi ha sempre fatto rimpiangere l'incertezza"

Un libro molto grazioso, una lettura agile e veloce, un testo scritto molto bene e focalizzato su come la verità possa essere diversa, su quanto potere possa avere l'immaginazione e sulla relatività, in fondo, della stessa Verità.
Che ne pensate? Vi è piaciuto?

venerdì 22 febbraio 2013

Festival della piccola e media editoria

Buongiorno!!!
Inauguro una nuova sezione del blog che si occuperà di eventi culturali, presentazioni di libri, giornate interessanti per gli amanti dei libri e della letteratura. Ovviamente ogni genere di di segnalazioni e indicazioni sono ben accolte e molto gradite :)

Per questo fine settimana vi propongo un evento molto carino e interessante nella zona di Milano, nella città di Cinisello Balsamo: il Festival della piccola e media editoria indipendente - Tra le righe.
Nella Biblioteca Civica del comune, il Pertini, si terrà una tre giorni composta di eventi, workshop, reading, incontri con l'autore, tavole rotonde rivolti a un pubblico di tutte le età. Protagoniste di questa bella manifestazione più di trenta case editrici, piccole e indipendenti, meritevoli di attenzioni e di sempre più riflettori puntati.
Seguirò alcuni eventi (cercherò di presenziare il più possibile!!!) e li racconterò sul quotidiano InfoOggi, dove potrete leggere quello che succede, e proverò a sfruttare questa iniziativa per spulciare tra i cataloghi e le proposte delle case editrici e riportarvi qualche libro interessante, qualche proposta di lettura e magari qualche futura recensione. Insomma, libri, libri, libri... sempre libri!!!
Vi linko il mio articolo di presentazione dell'iniziativa su InfoOggi e vi ricordo di guardare il giornale per poter essere aggiornati sul Festival ;) www.infooggi.it/articolo/tra-le-righe-festival-della-piccola-e-media-editoria-indipendente/37642/


Prima di salutarvi vi ricordo l'appuntamento di Giovedì con il Circolo di lettura: avete letto il libro? Io l'ho finito in due serate...

A presto e buon w-e!!!

lunedì 18 febbraio 2013

Il cimitero di Praga

Buonasera miei cari lettori!

In primo luogo vi ricordo l'appuntamento con il Circolo di Lettura fissato il 28 Febbraio alle 21!!!
Questa sera voglio presentarvi un libro di un certo peso, dal grande spessore storico e scritto da una delle firme più autorevoli del panorama italiano e internazionale: Il cimitero di Praga, di Umberto Eco.



Scheda tecnica: romanzo edito in Italia da Bompiani il 29 Ottobre 2010, al costo di 19.50 euro. In 523 pagine si snodano le intricatissime vicende di Simone Simonini, oscuro personaggio, un falsario che ci trascina al centro di numerosi eventi storici avvenuti nella seconda metà dell'Ottocento e agli albori del Novecento. Il protagonista, piemontese, partecipa alla spedizione dei Mille per conto dei servizi segreti sabaudi, si trasferisce a Parigi dove spicca per le sue doti di falsario, viene assoldato prima dal controspionaggio dell'impero francese e poi dalla Terza Repubblica Francese, fino a collaborare anche coi servizi segreti russi. La sua esistenza alterna omicidi, intrighi, documenti falsi a un profondo odio verso gli ebrei, che lo indurrà a scrivere i Protocolli, testo di pura invenzione in cui ebrei riuniti nel Cimitero di Praga complottano per conquistare il mondo.

Mi accosto con profonda umiltà a questo libro, consapevole di avere a che fare con uno Scrittore dotato di una conoscenza profonda e dettagliata del periodo storico preso in esame. Interessante la precisazione che Eco aggiunge nella Postfazione, in cui sottolinea che tutti i personaggi e gli eventi descritti nel libro sono realmente esistiti e avvenuti, ad eccezione del protagonista, Simonini, unica figura frutto dell'accostamento di quanto detto e fatto da persone differenti.
Potente l'impalcatura su cui è costruita l'intera vicenda. Il nostro Simonini ci accompagna attraverso un periodo storico cruciale e fondamentale per gli avvenimenti che influenzeranno tutto il secolo successivo. La vera protagonista del romanzo è la Storia, a partire dai moti italiani e dall'unificazione della penisola ad opera dei Mille, fino alla complessa situazione francese, con lo scoppio della guerra franco-prussiana e la caduta dell'impero di Napoleone III.
Simonini ci introduce nella società parigina, permettendoci di osservare da vicino le differenti realtà sociali e i molteplici fermenti culturali. L'attenzione dell'autore è focalizzata in particolare su due elementi fondanti la sensibilità dell'opinione pubblica europea: i massoni e gli ebrei. In un vortice di documenti falsi, grandissime truffe architettate ad arte, messe nere e movimenti satanisti, autori di testi scandalistici, potenti gesuiti e committenti disposti a pagare grandi cifre per ottenere la "propria" verità, Simonini non solo si trova coinvolto nello scandalo Dreyfus - di cui falsifica un documento - ma progetta una serie di libri polemici, di grandissimo successo, contro le logge massoniche.
Personaggio cinico, dotato di una certa intelligenza ma afflitto da paranoie, misogino e avverso profondamente a qualsiasi tipo di relazione con il genere femminile, gran mangiatore, non mostra alcuna remora nell'uccidere chi intralcia i suoi piani e nel perseverare il suo unico obiettivo: danneggiare gli ebrei, popolo verso cui manifesta un radicato e profondissimo odio. Odio che lo porta a scrivere un documento, storicamente attestato, che sarà considerato a lungo - anche da Hitler - davvero autentico, pieno zeppo di tutti gli stereotipi antisemiti diffusissimi all'epoca e ampiamente strumentalizzati dai governi.
Perfetto lo stile e notevole le scelte narrative. Ci sono ben tre narratori: uno che afferma aver trovato un diario e mostra la volontà di riportare quanto scritto; due autori del diario, uno il nostro Simonini, l'altro un certo abate Dalla Piccola, che abita in un appartamento comunicante con quello del falsario. I due ammettono di avere difficoltà a ricordare molti eventi della loro esistenza e procedono con una serie di concatenati flash-back che porteranno alla luce, nel corso della narrazione, la verità.
Una bellissima lezione di storia, una descrizione precisa e dettagliata della società della seconda metà dell'Ottocento, narrata dal punto di vista di un personaggio che si trova a rivestire un ruolo di primo piano in cruciali avvenimenti.

"Ora il senso dell'identità si fonda sull'odio, sull'odio per chi non è identico. Bisogna coltivare l'odio come passione civile. Il nemico è l'amico dei popoli. Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria. L'odio è la vera passione primordiale. È l'amore che è una situazione anomala. Per questo Cristo è stato ucciso: parlava contro natura. Non si ama qualcuno per tutta la vita, da questa speranza impossibile nascono adulterio, matricidio, tradimento dell'amico... Invece si può odiare qualcuno per tutta la vita. Purché sia sempre là a rinfocolare il nostro odio. L'odio riscalda il cuore"

Voto: 5 stelle!
Siete d'accordo? Che ne pensate??

giovedì 14 febbraio 2013

Circolo di lettura (?)

Ciao e buon San Valentino!

In primo luogo ringrazio chi, nel giro di una settimana o poco più, ha visitato il mio blog che ha superato le 200 visualizzazioni! Grazie :)
Ho una proposta da lanciare, un piccolo esperimento che spero vada a buon fine: un appuntamento mensile o bisettimanale, con una data e un orario stabilito, dove potremo connetterci e commentare dal vivo un libro.
L'idea è quella di ricreare un circolo di lettura online, con un libro letto da tutti e con la possibilità di chiacchierare in libertà.

Stavo girovagando per la (piccola) biblioteca del mio paese alla ricerca di qualche libro da proporre e mi sono imbattuta in un titolo e in una storia che, secondo me, ha del buon potenziale.
Il titolo è: I dieci figli che la signora Ming non ha mai avuto.
L'autore è Eric-Emmanuel Schmitt, nato nel 1960 a Sainte-Foy-lès-Lyon, autore di testi teatrali rappresentati in tutto il mondo e di romanzi tradotti in moltissime lingue.
Il libro è piccino, solo 126 pagine, e facilmente reperibile nelle biblioteche oppure acquistabile a 12 euro.
La vicenda è ambientata in Cina e protagonista è una signora delle pulizie che sostiene di aver messo al mondo dieci figli, nonostante gli scrupolosi controlli demografici delle autorità cinesi...



Appuntamento per discutere del libro tra due settimane: Giovedì 28 Febbraio, ore 21.
Vi aspetto!!!!

martedì 12 febbraio 2013

L'ombra del vento

Ciao!!
Mentre fuori la neve imbianca il mondo e, chi può, è rimasto a casa a godersi la giornata, parliamo dell'ultimo libro responsabile delle mie notti in bianco: L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafón.
Libro che mi ha letteralmente tenuta incollata per ore alle pagine, libro che mi ha permesso di rivivere Barcellona, città che ho molto amato e di cui sento la mancanza.


Scheda tecnica: il romanzo è stato pubblicato in Spagna nel 2001. Uscito in sordina e senza alcuna pubblicità, ha iniziato ad ottenere sempre più successo fino ad essere considerato un caso editoriale in tutto il mondo. In Italia è stato edito da Mondadori nel 2004, al costo di 18 euro. 
Le sue 438 pagine, ambientate a Barcellona nel periodo della guerra civile e del franchismo, raccontano le peripezie del giovane Daniel Sempere, la cui vita è influenzata dal ritrovamento di un libro, L'ombra del vento appunto, di un certo Julian Carax. La ricerca di altri libri dell'autore, porterà Daniel a scavare nel passato e a scoprire vicende e storie fosche e drammatiche.

Molte sono le considerazioni che si potrebbero fare su questo libro ma mi limiterò a lanciare qualche considerazione in attesa dei vostri commenti e di un confronto più costruttivo :)
In primo luogo, leggendo questo libro, ho sentito la necessità di approfondire le mie - scarse - conoscenze sulla storia spagnola negli anni della guerra civile a cui fece seguito la dittatura di Franco. Il romanzo infatti presenta molti inserti storici di una vicenda che prende le mosse dall'anno 1945 ma con numerosi flash-back che rimandano ai periodi precedenti. Grande protagonista del romanzo la città di Barcellona, descritta spesso sotto la pioggia o con tinte fosche, ma che troneggia su tutta la narrazione facendo da sfondo alle storie dei protagonisti: "Questa città è magica, Daniel. Ti entra nel sangue e ti ruba l'anima".
Non solo la Storia entra a gran voce nel romanzo, ma anche le drammatiche storie familiari di personaggi connessi gli uni con gli altri, protagonisti di amori impossibili, scelte sbagliate, fallimenti, disperazione. Non ci sono eroi, non ci sono eroine in questo romanzo. Ci sono ragazzi che subiscono le decisioni, spesso sbagliate, di genitori autoritari, ci sono donne sole che cercano disperatamente l'amore e poi ci sono profonde e meravigliose amicizie, in grado di fronteggiare la follia di esseri ignobili.
Grande la maestria di Zafón nel tratteggiare la sua Barcellona e nel trascinare il lettore tra le vie di una città che nasconde storie drammatiche, scie di sangue e momenti di estrema tenerezza. Ho sofferto per l'amore di Julian e Penelope, mi sono letteralmente stupita (la mia faccia era così: o.O ) per l'inaspettato epilogo della loro storia, ho fatto il tifo per Daniel e Bea e sperato che l'amicizia con Tomas non si perdesse, ho provato pietà e ammirazione per la storia di Nuria e profonda pena per Julian, ho provato a indovinare (e ce l'ho fatta molto prima che venisse rivelato) chi fosse lo strano personaggio di Laìn Coubert che tentava di distruggere i libri di Julian.
Carina, ma francamente, non molto originale l'idea del libro come tema conduttore della vicenda e motivo propulsore delle indagini di Daniel. Simpatica, ma anch'essa non molto originale, l'idea di una Biblioteca dei Libri Dimenticati, santuario per testi caduti in disgrazia.
In generale un buon libro, una piacevole lettura che mi sentirei di consigliare senza remore!

"Quel libro fu una rivelazione. Per me la lettura era sempre stata un obbligo, una specie di obolo da versare a maestri e tutori. Ignoravo il piacere che può dare la parola scritta, il piacere di penetrare nei segreti dell'anima, di abbandonarsi all'immaginazione, alla bellezza e al mistero dell'invenzione letteraria. Tutte queste scoperte le devo a quel romanzo"

Voto: 4.5 stelline!

Voi? Che ne dite? Che voto dareste?

lunedì 4 febbraio 2013

Il Seggio Vacante

Ho a lungo atteso l'uscita di questo libro, temendo e allo stesso tempo desiderando leggere di nuovo la Rowling. La scrittrice ha infatti preferito - saggiamente - abbandonare la saga di Harry Potter per dedicarsi a una tematica del tutto distante da quella a cui eravamo abituati.


Scheda tecnica: il libro è stato pubblicato nel Regno Unito nel Settembre 2012 ma in Italia è uscito, edito da Salani, il 6 Dicembre 2012. La BBC ha dichiarato di voler trarre una serie televisiva dal romanzo. 
La vicenda è ambientata a Pagford, un'anonima e apparentemente tranquilla cittadina inglese, e prende avvio in seguito all'improvvisa morte di un membro del Consiglio Locale di Pagford. Le reazioni e i fatti provocati da questo tragico evento scateneranno una serie di vicende sempre più intrecciate e tragiche, volte a presentare la vera realtà che si nasconde dietro alle apparenze della popolazione borghese e mediocre.

Da grande fanatica della saga di Harry Potter e grandissima ammiratrice della Rowling ho iniziato con ansia e trepidazione la lettura di questo libro, con il reale timore di rimanere delusa. Il tema trattato è estremamente attuale e ancorato alla realtà quotidiana, scelta che ritengo molto intelligente da parte di una scrittrice che è diventata famosa per una serie di libri dedicati al mondo della magia.
La prosa della Rowling non tradisce e possiede la capacità di descrivere i personaggi con una attenzione e una precisione psicologica che pochi altri autori contemporanei hanno (a mio avviso... siete d'accordo? :P ), riuscendo a scrivere un libro di 553 pagine privo - o quasi - di grandi avvenimenti e colpi di scena e limitandosi ad analizzare con ironia e profondo sarcasmo le azioni ed emozioni di personaggi "comuni".
La grande di forza di questo libro risiede infatti nello sguardo distaccato e sarcastico che l'autrice utilizza nel tratteggiare i numerosi protagonisti del romanzo. Le azioni degli abitanti della cittadina di Pagford, i conflitti interni, i desideri inespressi, le nevrosi, le invidie e le gelosie sono delineate con una prosa potente, che non lascia spazio a indulgenze o pietismi.
Il crescendo descrittivo condurrà il lettore, dapprima disorientato a causa della oggettiva lentezza narrativa (sembra non succedere quasi nulla fino alla prima metà del libro), fino al finale, ultimo ed estremo atto della mediocrità della cittadina. Borgo anonimo, mediocre, tranquillo, popolato da persone anonime, mediocri e tranquille - non molto diverso da molti altri paesini - emblema di una società che l'autrice tratteggia con un sorriso amaro.


"Cosa c'è che non va?" chiese Miles.
"Sono...infelice" rispose Samantha.
"Perché?" chiese ancora Miles, poi aggiunge subito: "E' il negozio? E' per quello?"
"Un po'. Ma odio vivere a Pagford, odio vivere appiccicata ai tuoi genitori. E certe volte" disse lentamente, "odio svegliarmi accanto a te".

domenica 3 febbraio 2013

Il Club dei Libri

Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine.

- Virginia Woolf -


Ho scelto queste parole per inaugurare questo blog dedicato interamente a ciò che che amo di più al mondo: i libri.
Da tempo penso alla possibilità di creare uno spazio tutto mio dove discutere dei libri letti, di quelli che leggerò, presentare proposte di letture, ricordare gli eventi letterari disseminati in Italia, incentivare la lettura e, chissà, magari anche la scrittura.
Questo "club" molto speciale sarà aperto a critiche, confronti, dibattiti, commenti perché vorrei diventasse un luogo dove gli appassionati lettori possono esprimere le proprie opinioni in totale libertà in una sorta di circolo di lettura online.
Quindi, iniziamo! 

Uno o più libri troneggiano sempre nel mio comodino e ultimamente mi sono dedicata alle letture più disparate. Ho trascorso alcune piacevoli nottate con Asimov e ora in compagnia di Zafòn ma il primo libro che tratterà il mio prossimo post sarà: "Il seggio vacante" di J.K. Rowling.
A presto!!!!




Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.

- Gustave Flaubert -