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sabato 29 novembre 2014

La signora delle camelie

Buonasera care e cari book lovers,

che ne dite di leggere qualche buon classico?
Oggi vi propongo un romanzo annoverato tra i classici del Romanticismo ma che può essere letto ancora oggi con un certo piacere: La signora delle camelie di Alexandre Dumas.


Scheda tecnica: l'edizione che vi propongo è quella Oscar Mondadori, pubblicata per la prima volta nel 1981 ma ristampata più e più volte, al prezzo di 8.50 euro.
L'autore, Alexandre Dumas, nasce nel 1824 a Parigi dal famoso scrittore Alexandre Dumas e da Catherine Labay, con cui trascorre l'infanzia, non riconosciuto dal padre. Compone La signora delle camelie nel 1848 in un mese soltanto, riportando la storia romanzata della sua relazione con Marie Duplessis, una prostituta di cui si innamora perdutamente. Il successo del romanzo è vasto e ispira a Verdi una delle sue opere più famosi La traviata.

Riesce difficile dare un giudizio netto riguardo a questo libro e tante sono le considerazioni e le riflessioni che andrebbero fatte.
In primo luogo non bisogna dimenticare il periodo storico in cui è stato concepito: Dumas scrive in pieno Ottocento, nel periodo di massima fioritura del Romanticismo.
In secondo luogo, occorre sempre ricordarsi che siamo di fronte a una storia vissuta in prima persona da un Dumas giovane che decide di trascrivere e riportare una porzione della sua vita, apparentemente senza grosse pretese letterarie. Lui stesso infatti dice alla fine del libro che l'unico merito della sua storia è quello di "esser vera". Qui, probabilmente, risiede il valore di questo romanzo, questa sua pretesa di essere storia vera, narrata con slancio e passione da un autore che riporta fedelmente una porzione della sua esperienza personale. Proprio questo aspetto conquisterà il pubblico dei contemporanei, che accolse con grande favore la pubblicazione del testo, a differenza di intellettuali e i critici, sempre aspri delatori di Dumas,
La vicenda ruota attorno alla travagliata storia d'amore tra Armando, giovane di ceto borghese in cerca di fortuna a Parigi, e Margherita, la più bella cortigiana della città, ambita e ammirata, piena di amanti e mantenuta da un ricco duca. Tra Armando e Margherita nasce un sentimento profondo, intenso, tragico.
Se da un lato ci affascina la storia di questa prostituta che si innamora e che si sacrifica per il vero amore, dall'altra siamo un pochino perplessi dai toni e dal melodramma che emerge la vicenda.
Da un punto di vista strettamente narrativo e stilistico Dumas non sembra brillare, tranne per una trovata interessante (che non inventa lui ): crea il suo doppio. L'io narrante riporta le vicende, dicendo di aver ascoltato, e letto, le parole del protagonista, Armando. Il lettore sa che il narratore altri non è che il doppio di Dumas, reale protagonista della vicenda, ma questo artificio permette non solo di dare credibilità alla narrazione ma anche di tentare di descrivere con coerenza e logica le passioni e gli amori dei protagonisti.
La vicenda, però, coinvolge. L'intensa e appassionata storia che si consuma ha il pregio di esaltare il personaggio di Margherita, eroina moderna, esempio di vero amore, disposta a sacrificarsi e a cambiare, radicalmente, per il suo Armando.
I toni sono quelli del romanticismo, il ritmo pure, non stupiamoci di leggere un romanzo con stile e velocità diversa rispetto a quello che ci capita di leggere ora. Siamo nelll'Ottocento.
Resta, però, prodigiosa la sua capacità di emozionare e scavare nell'animo umano, capacità che rende questo romanzo comprensibile anche a noi, duecento anni dopo. 

"Non voglio trarre da questo racconto la conclusione che tutte le donne del genere di Margherita siano capaci del suo tanto sacrificio: me ne guarderei bene. Ma venni a sapere che una di esse aveva provato nella sua vita un amore serio, ne aveva sofferto, ne era morto: e ho raccontato al lettore quello che sapevo. Era mio dovere."

Voto: 8 stelline

mercoledì 19 novembre 2014

#weekly quotes



C'era come la sensazione che mentre gli uomini vanno e vengono, nascono e muoiono, i libri invece godono di eternità. Quand'ero piccolo, da grande volevo diventare un libro. Non uno scrittore, un libro: perché le persone le si può uccidere come formiche. Anche uno scrittore, non è difficile ucciderlo. Mentre un libro, quand'anche lo si distrugga con metodo, è probabile che un esemplare comunque si salvi e preservi la sua vita di scaffale, una vita eterna, muta, su un ripiano dimenticato in qualche sperduta biblioteca a Reykjavik, Valladolid, Vancouver.

Amos Oz


sabato 8 novembre 2014

Pisa Book Festival

Buonasera cari amanti dei libri,

oggi vi consiglio di programmare una bella gita a Pisa per la XII fiera del libro indipendente.
Ultimo giorno, domani, per poter curiosare tra i 150 stand presenti al Palazzo dei Congressi di Pisa.
Quest'anno il paese ospite è la Scandinavia, luogo da cui provengono tanti e interessanti scrittori, molti dei quali tradotti e pubblicati in Italia dalla casa editrice Iperborea.
Svezia, Danimarca, Norvegia i paesi rappresentati tramite autori come lo svedese Björn Larsson, e i danesi Morten Søndergaard e Morten Brask, che insieme a Bruno Berni, importante traduttore di autori scandinavi, saranno protagonisti di numerosi incontri.
Oltre a loro, svariate saranno domani le occasioni di ascoltare le presentazione di libri da parte degli editori presenti, da Historica Edizioni a Edizioni Ensemble, da Fefè Editore a Giovane Holden Editore, che dalle 10 alle 18 alterneranno momenti di condivisione e di confronto con il pubblico dei lettori.
Durante i tre giorni del festival La Repubblica Caffè ospita incontri e dibattiti curati dalla redazione toscana del quotidiano La Repubblica. Gli autori sono scelti e intervistati sul palco del festival da Laura Montanari, Fabio Galati e Gianluca Monastra.
Domani sarà poi il Translation Day, importante momento dedicato al delicato - e fondamentale - compito del traduttore, importantissimo tramite tra culture e lingue diverse. A partire dalle 10 si alterneranno incontri focalizzati sulla traduzione di scrittori come Alice Munro e Cortàzar, e riflessioni sul tradurre e comporre poesia e sulla situazione dell'editoria in tempo di crisi.
Workshop, incontri con autori, momenti di formazione sono gli ingredienti di questa manifestazione che, negli anni, è sempre riuscita a esporre in modo visibile e godibile il lavoro delle case editrici indipendenti, il cui variegato catalogo non manca di sorprendere e di offrire grandi spunti per nuove letture.
Buone visite!


Qualche info pratica:
Dal 7 al 9 novembre 2014
Orario di apertura: 10-20
Palazzo dei Congressi di Pisa, ingresso lato Lungarno Buozzi

Prezzi dei biglietti 2014
Giornaliero: 4€; ridotto 3€
Due giornate: 5€; ridotto 4€
Venerdì 7 novembre ingresso gratuito

Il biglietto di ingresso vale un 1.50€ di sconto per la mostra Amedeo Modigliani et ses amis ed è valido fino al 15 febbraio 2015.