iniziamo questa settimana nel migliore dei modi, con un buon consiglio di lettura: Sofia si veste sempre di nero di Paolo Cognetti.
Mentre molti appassionati sono alla Bologna Children's Book Fair, noi ci accontentiamo di dedicare le nostre ore libere alla lettura... Quale libro vi sta appassionando in questo momento?
Scheda tecnica: pubblicato nel 2012 da Minimum fax al costo di 14 euro, è l'ultima opera del giovane scrittore Paolo Cognetti, classe 1978, che sta conquistando una buona porzione di pubblico e che ha vinto alcuni premi letterari. Dieci sono i capitoli che compongono il libro e che descrivono dieci distinti momenti dell'esistenza della protagonista, Sofia, e dei familiari che influenzano, sostengono o ostacolano il suo percorso di vita.
Particolarmente interessante la scelta di non proporre un romanzo di crescita e formazione secondo i soliti stilemi, che impongono di accompagnare il/la protagonista attraverso l'intero - o quasi - percorso di crescita. I dieci capitoli aprono la scena, come fosse un sipario, su momenti diversi gli uni dagli altri, che costringono il lettore a sforzarsi di comprendere il luogo e il contesto della narrazione.
Quello di Sofia, poi, non è un percorso di crescita vero e proprio. La descrizione della sua famiglia, in particolare della figura della madre, il cui epilogo ne accresce la drammaticità e al tempo stesso la pietà, propone un esempio di tipica famiglia italiana, lavoratore mediocre in carriera lui, artista fallita e casalinga disperata lei, dove la serenità è solo apparente e lascia un segno indelebile in Sofia.
Cognetti ci consente di cogliere solo alcuni momenti della vita della ragazza, prima in un ospedale psichiatrico a causa di seri problemi alimentari e psicologici, poi a Milano innamorata di Leo, che odia vedere le persone piangere, infine a Roma in una scuola di teatro e poi a New York, a fare l'attrice protagonista di un film che non verrà mai nemmeno montato.
Abile Cognetti nel porgere i protagonisti, dotati di uno spessore e di una sensibilità che li rendono estremamente credibili e reali. Lo scrittore scava nei sentimenti, il suo sguardo è affettuoso ma non esita a far emergere tutti i lati anomali, folli, oscuri delle persone. Leggerezza e ironia si mescolano a momenti di grande tragedia e di profonda emozione.
Molto positiva la prova dello scrittore, giovane, che dimostra di avere una maturità narrativa e stilistica meritevole di attenzione, e di lettura.
"L'amore è nella pancia, l'amore è un vecchio cane cieco che ti manca da quando sei andata via di casa. La domenica torni a Lagobello per lui. Prendi la metropolitana alle dieci, attraversi Milano nelle viscere, entri nel ruolo di figlia solo quando il treno esce in superficie e la città è svanita. Tuo padre ti aspetta al capolinea, sembra quasi farne parte: alto e magro, in piedi al di là dei tornelli, con in cane al guinzaglio [...] Abbracci tuo padre tra guaiti, leccate e zampe in faccia, il guinzaglio che si attorciglia intorno a voi."
Voto: 3 stelline