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domenica 21 luglio 2013

Giocare ai tavolieri. Itinerari ludici nelle culture


Buongiorno!

torna il nostro appuntamento domenicale con i libri ludici, in collaborazione con la Ludoteca Itinerante Imprevisti & Probabilità del comune di Muggiò, che ha ieri proposta la Lenzuolata Ludica :)

Questa volta parliamo di: Giocare ai tavolieri. Itinerari ludici nelle culture di Antonio Di Pietro e Luciano Franceschi, edito dalle Edizioni Kaleidos, al prezzo di 15 euro, 210 pp.


È di indiscusso fascino la scoperta che la piacevole attività ludica possa avere radici profonde, forti, variegate, che dall’antichità arrivano ad alimentare l’armonia del gioco ai giorni nostri.
Giochi di tavoliere di popoli antichi e di grandi civiltà del passato, di oggi e di una manciata di decenni fa: sono le tappe che il testo di Antonio Di Pietro e Luciano Franceschi si propone di percorrere, sono le mosse del viaggio, dell’avventura ludica tessuta tra le pagine su cui prendono forma modi differenti e meravigliosi di giocare.
“Giocare ai tavolieri - itinerari ludici nelle culture”è anche un motivo in più per provare a costruire da sé i tavolieri su cui si svolgerà il gioco, per dare spazio alla creatività, alla volontà di creare con le proprie mani.
Le righe di questo libro raccontano di una partita cominciata, citando solo alcune tappe a cui se ne aggiungono altre, agli albori della civiltà, passando dall’Antico Egitto alla Mesopotamia, dall’Antica Roma all’Età dei Lumi per approdare ai giorni nostri con uno slancio che percorre altre epoche, altri antichi popoli di Asia, Africa e America.
Il libro è stato costruito ponendo in risalto un’ulteriore classificazione che parte dai giochi di percorso e da quelli di strategia appartenenti all’età antica, per poi seguire una strada che corre tra gli anni mille e si avvicina a noi, mettendo in luce i giochi in scatola e innovativi.
Antonio Di Pietro e Luciano Franceschi ci accompagnano attraverso un percorso di esplorazione suggestivo e denso di ludicità, di fascino, di volontà di fare da sé i propri giochi e di scoprire...quale sarà la prossima mossa!

Buon divertimento :)

sabato 20 luglio 2013

Ulisse da Baghdad

Buongiorno miei cari lettori,

oggi vi propongo un libro di un autore che avevamo già affrontato durante un passato Circolo di lettura e che si era rivelato una bella scoperta.
Ho corteggiato la copertina del libro per un'intera giornata, limitandomi a fissare questo oggetto così straordinario senza osare aprire le pagine. Straordinaria l'emozione che si prova quando si inizia un nuovo libro, impossibile sapere come procederà la relazione e quali sviluppi e conseguenze avrà nella nostra vita.
Il titolo del libro è Ulisse da Baghdad dello scrittore Eric-Emmanuel Schmitt.


Scheda tecnica: pubblicato dalle Edizioni E/O nel 2010, al prezzo di 17 euro, è opera dello scrittore francese Eric-Emmanuel Schmitt, nato nel 1960 a Sainte-Foy-lès-Lyon, drammaturgo e scrittore di successo, noto soprattutto per la sua attività di drammaturgo, che gli ha procurato i Premi Molière (Rivelazione Teatrale, Miglior autore, Miglior spettacolo di teatro privato) oltre che numerose trasposizioni teatrali, anche in Italia. Tema del romanzo è il viaggio di un ragazzo iracheno che scappa dal suo paese alla ricerca di felicità in Inghilterra.

Romanzo godibilissimo e fluido, scritto con maestria da un autore che ha palesemente affinità con il mondo della drammaturgia e che riesce a dare un ritmo incalzante alla narrazione. 
La trama è orchestrata con intelligenza, senza mai - o quasi - cadere in patetismi o eccessi. L'autore sembra conoscere discretamente la materia narrata e accompagna il lettore attraverso alcune fondamentali fase della storia dell'Iraq durante la tirannide di Saddam Hussein e le tragiche conseguenza dei conflitti con gli USA.
Attraverso la narrazione in prima persona, è facile seguire con trepidazione le vicende della famiglia del protagonista, Saad Saad, che si innamora, lotta e soffre per il suo paese ma decide poi di rinnegare le sue origini e fuggire dalle tragedie e dai lutti che ha vissuto.
Novello Ulisse - molto piacevoli i riferimenti all'interno del libro al poema omerico, riferimenti mai pedanti o pretenziosi ma sempre molto calzanti al contesto - viaggia attraverso l'Egitto, l'Italia, la Francia (l'arrivo in terra francese è dipinto con tinte un po' troppo entusiaste, si capisce quanto l'autore apprezzi il suo paese però disturba un pochino la lettura) fino ad arrivare alla partenza per l'Inghilterra.
Durante la traversata, costellata di incontri e avventure, sempre presente il ricordo dell'amore perduto, Leila, che forse perduto non sarà mai...
Bravo Schmitt a tratteggiare i personaggi con spessore, molto gradevole il suo stile e la narrazione. Un libro da leggere in pochi giorni, che concentra totalmente la tua attenzione e che non delude.

"Lo scopo del viaggio è posare a terra le valigie e affermare: è qui. Io posso farlo, posso dire: mi fermo, sono arrivato."

voto: 4 stelline

domenica 7 luglio 2013

La psicologia del giocatore di scacchi

Buona domenica cari lettori,

come procedono le vostre letture? Io mi sono lasciata alle spalle la La vampa d'agosto e ho tanti altri libri ad attendermi : D
Oggi continua il nostro appuntamento (che ho fissato a cadenza bisettimanale, la domenica) con i libri ludici.
Vi ricordo che questa sezione si inserisce all'interno di un meraviglioso progetto organizzato nel comune di Muggiò (la ludoteca itinerante Imprevisti & Probabilità) che intende diffondere la cultura del gioco in scatola attraverso l'organizzazione di serate o pomeriggi ludici. Il prossimo appuntamento - piccola anticipazione in esclusiva per il Club - sarà il 20 luglio! Segnatelo in agenda!

Il libro di oggi è: La psicologia del giocatore di scacchi di Reuben Fine, edito da Adelphi, 184 pp. al costo di 12 euro.

Al di là delle spiegazioni più immediate (denaro e fama), questo libro ricerca le motivazioni segrete che hanno indotto uomini dai talenti più diversi a dedicare al gioco uno smisurato spazio mentale e pratico. L’autore non offre soltanto una psicoanalisi degli scacchi, ma ripercorre la vita dei campioni del mondo e i loro conflitti: da Morphy, che si ritirò dal gioco all’età di ventidue anni per soccombere poi gradualmente a una nevrosi, a Steinitz, che in stati allucinatori giocava con Dio, concedendogli il vantaggio di un pedone e della prima mossa, da Alechin, «il sadico del mondo scacchistico», a Fischer, un genio dalle reazioni spesso incomprensibili. Il gioco degli scacchi, che incanala, e nello stesso tempo esaspera, un’aggressività implacabile, appare infatti destinato a sviluppare fantasie di onnipotenza. Non mancano però, nel libro di Fine, anche gli «anti-eroi», che cercano di resistervi: né stupisce la difficoltà della loro lotta, ove si pensi che la teoria del gioco coinvolge anche l’ideologia, tanto che si è parlato di stile capitalistico e di Scuola Sovietica, di stile individualistico e di paura del deviazionismo. L’americano Reuben Fine, che è stato tra i massimi scacchisti intorno agli anni Quaranta e ha scritto libri fondamentali sulla teoria del gioco, esercita da decenni l’attività di psicoanalista e in tale veste incontrò Fischer adolescente, come racconta in queste pagine. La psicologia del giocatore di scacchi è apparso per la prima volta nel 1956, mentre i saggi su Bobby Fischer e Boris Spassky risalgono al 1973.

Buona lettura e buon gioco :)

venerdì 5 luglio 2013

La vampa d'agosto

Buonasera,

rinnoviamo l'appuntamento con il circolo di lettura con un libro, secondo me, molto adatto alla stagione: La vampa d'agosto, di Andrea Camilleri.

Autore: nato nel 1925 a Porto Empedocle (Agrigento), Camilleri è un intellettuale poliedrico i cui interessi spaziano dal cinema alla letteratura e alla politica. Alternando la sua brillante carriera tra il ruolo di sceneggiatore, scrittore, poeta, intellettuale e politico, raggiunge l'apice del successo nel 1994 (La forma dell'acqua) con la fortunatissima serie di romanzi dedicati al commissario Montalbano.

Scheda tecnica: pubblicato da Sellerio nel 2006 al costo di 11 euro, La vampa d'agosto è il decimo romanzo dedicato alle vicende del commissario Montalbano. In 271 pagine si dipanano le indagini del commissario, impegnato a scoprire il responsabile di un efferato delitto consumatosi in una villetta isolata. Nonostante la vampa estiva non conceda tregua al nostro protagonista, che viene ammaliato dal fascino di una giovane ragazza, il ritmo della narrazione è incalzante e accompagna il lettore attraverso le pagine, fino alla scoperta della verità.




"La lurdìa, pinsò il commissario, oramà è il signo certo che in un dato posto c'è passato l'omo: dicino infatti che l'Everest è un munnizzaro e che perfino la spazio è addiventato una discarrica.
Tra decimila anni l'unica prova che supra la terra c'è stato l'omo sarà data dalla scoperta dei grannissimi cimiteri di automobili rottamate, il monumento superstite di una civiltà (?) che fu."

Voto: 3.5 stelline
Commenti...commenti... commenti... che pensate del libro?? :)