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sabato 20 luglio 2013

Ulisse da Baghdad

Buongiorno miei cari lettori,

oggi vi propongo un libro di un autore che avevamo già affrontato durante un passato Circolo di lettura e che si era rivelato una bella scoperta.
Ho corteggiato la copertina del libro per un'intera giornata, limitandomi a fissare questo oggetto così straordinario senza osare aprire le pagine. Straordinaria l'emozione che si prova quando si inizia un nuovo libro, impossibile sapere come procederà la relazione e quali sviluppi e conseguenze avrà nella nostra vita.
Il titolo del libro è Ulisse da Baghdad dello scrittore Eric-Emmanuel Schmitt.


Scheda tecnica: pubblicato dalle Edizioni E/O nel 2010, al prezzo di 17 euro, è opera dello scrittore francese Eric-Emmanuel Schmitt, nato nel 1960 a Sainte-Foy-lès-Lyon, drammaturgo e scrittore di successo, noto soprattutto per la sua attività di drammaturgo, che gli ha procurato i Premi Molière (Rivelazione Teatrale, Miglior autore, Miglior spettacolo di teatro privato) oltre che numerose trasposizioni teatrali, anche in Italia. Tema del romanzo è il viaggio di un ragazzo iracheno che scappa dal suo paese alla ricerca di felicità in Inghilterra.

Romanzo godibilissimo e fluido, scritto con maestria da un autore che ha palesemente affinità con il mondo della drammaturgia e che riesce a dare un ritmo incalzante alla narrazione. 
La trama è orchestrata con intelligenza, senza mai - o quasi - cadere in patetismi o eccessi. L'autore sembra conoscere discretamente la materia narrata e accompagna il lettore attraverso alcune fondamentali fase della storia dell'Iraq durante la tirannide di Saddam Hussein e le tragiche conseguenza dei conflitti con gli USA.
Attraverso la narrazione in prima persona, è facile seguire con trepidazione le vicende della famiglia del protagonista, Saad Saad, che si innamora, lotta e soffre per il suo paese ma decide poi di rinnegare le sue origini e fuggire dalle tragedie e dai lutti che ha vissuto.
Novello Ulisse - molto piacevoli i riferimenti all'interno del libro al poema omerico, riferimenti mai pedanti o pretenziosi ma sempre molto calzanti al contesto - viaggia attraverso l'Egitto, l'Italia, la Francia (l'arrivo in terra francese è dipinto con tinte un po' troppo entusiaste, si capisce quanto l'autore apprezzi il suo paese però disturba un pochino la lettura) fino ad arrivare alla partenza per l'Inghilterra.
Durante la traversata, costellata di incontri e avventure, sempre presente il ricordo dell'amore perduto, Leila, che forse perduto non sarà mai...
Bravo Schmitt a tratteggiare i personaggi con spessore, molto gradevole il suo stile e la narrazione. Un libro da leggere in pochi giorni, che concentra totalmente la tua attenzione e che non delude.

"Lo scopo del viaggio è posare a terra le valigie e affermare: è qui. Io posso farlo, posso dire: mi fermo, sono arrivato."

voto: 4 stelline

2 commenti:

  1. Ciao! Anche io ho letto questo libro e l'ho amato moltissimo!!!!
    :) che bel blog, complimenti!

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  2. Grazie mille Claudia! Ho visto che anche tu hai un blog, bello :) Inizierò a seguirti!

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