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martedì 29 luglio 2014

#weekly quotes



"In India si dice che l'ora più bella è quella dell'alba, quando la notte aleggia ancora nell'aria e il giorno non è ancora pieno, quando la distinzione fra tenebra e luce non è ancora netta e per qualche momento l'uomo, se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso e il vero non sono che due aspetti della stessa cosa. Sono diversi, ma non facilmente separabili, sono distinti, ma non sono due. Come un uomo e una donna, che sono sì meravigliosamente differenti, ma che nell'amore diventano Uno."

 Tiziano Terzani 
Un altro giro di giostra. Viaggio nel male e nel bene del nostro tempo





da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/verita-e-menzogna/frase-162193?f=a:1948>

sabato 26 luglio 2014

La nemica

Buongiorno cari book lovers,

come procedono le vostre letture?
Oggi voglio parlarvi della mia ultima lettura: La nemica di Irène Némirovsky.


Scheda tecnica: pubblicato nel 2013 da Elliot Edizioni al costo di 16 euro, è il secondo romanzo della Némirovsky, mai apparso in Italia prima d'ora. La scrittrice, nata a Kiev nel 1903, figlia di ebrei, si convertì al cristianesimo nel 1939 ma venne ugualmente deportata dai nazisti ad Auschwitz, dove trovò la morte nel 1942. Nel 2004 è stato ritrovato il romanzo Suite francese, edito da Adelphi, che le ha procurato una fama e un successo internazionale.

Siamo nella Parigi degli anni Venti e Trenta. Qui si svolgono le vicende di un'anomala famiglia della bassa borghesia. Gabri e Michette, undici e sei anni, hanno una madre distratta, interessata più alle relazioni con uomini diversi che alle figlie, abbandonate a se stesse e alla sporcizia e miseria quotidiana. Il padre vive in Polonia, alla ricerca di fortuna. Si consuma un dramma familiare che sconvolgerà la vita di Gabri, protagonista della vicenda - entro cui si notano molti riferimenti autobiografici alla vita della scrittrice - e narratrice dei fatti narrati.
Seguiamo il percorso di formazione della ragazza, che da bimba diventa donna attraente, e il suo tormentato rapporto con la madre, odiata profondamente al punto di procurarle dolore, poi affrontata e, in parte, compresa. Un rapporto destinato a implodere e a sciogliersi solo attraverso la catarsi finale.
La Némirovsky mostra di avere grandi doti narrative e di essere in grado di sondare in profondità le intricate passioni ed emozioni femminili. Il percorso di Gabri è costellato da momenti cupi e drammatici, pensieri di odio e rancore. Gabri non è un'eroina romantica, odia, piange, subisce le scelte sbagliate della madre, ma allo stesso tempo scopre l'amore, prova la felicità, diventa consapevole del suo potere di donna e lo utilizza per i suoi scopi.
La catarsi finale e la sua drammaticità costituiscono l'unica vera soluzione all'intricato groviglio di sentimenti che provano i personaggi.
Intenso lo stile, straordinari i personaggi. Un romanzo degno del nome e della fama di questa scrittrice.

"Non si dicevano nulla; di comune accordo sembravano evitare le parole, le spiegazioni, come i rimorsi e i rimpianti. Le parole che avrebbero potuto dirsi erano troppo profonde, troppo gravi, troppo cariche di un significato terribile. Allora preferivano tacere, stanchi come tutte le persone felici, perché erano felici nonostante tutto, della strana felicità dei pazzi."

Voto: 4 stelline

giovedì 24 luglio 2014

L'ablazione

Buonasera cari book lovers,

come procede la vostra... ehm... estate?
Io continuo a proporre letture, in attesa che arrivi il sole e le tanto attese ferie.
Oggi vi parlo di un romanzo, abbastanza breve, di Tahar Ben Jelloun: L'Ablazione.


Scheda tecnica: pubblicato nel 2014 da Bompiani al costo di 15 euro, è l'ultima opera dello scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun, famoso in Italia per numerosi libri, tra cui Il razzismo spiegato a mia figlia, L'Islam spiegato ai nostri figli, e molti altri. Il romanzo, 106 pagine (con interlinea abbondante), racconta la storia vera - e drammatica - dell'asportazione della prostata a un uomo di mezza età.

L'argomento del romanzo è sicuramente importante e tocca corde estremamente sensibili e personali.
Il protagonista del racconto, che parla in prima persona, espediente narrativo che consente all'autore di instaurare un dialogo serrato con il lettore, descrive i momenti precedenti e successivi all'operazione. Dall'ultima, focosa e passionale, notte di sesso con una squillo, alla conseguente depressione derivata dalla consapevolezza che una parte del proprio corpo non risponde più adeguatamente. Eppure la vita prosegue, nonostante tutto, e arriva anche l'amore e la speranza che questo possa riportare felicità e luce dove regnano tenebre e dolore.
Il tono del racconto non è mai, in nessun momento, drammatico o patetico. Jelloun ha il pregio di far vibrare le parole e trasmettere le emozioni strazianti e sconvolgenti provate dal protagonista, senza però indugiare mai in pietismi e patetismi. Non ci sono nemmeno messaggi positivi o finali idilliaci.
Si racconta la tragedia di uomo, del tumore alla prostata che deve essere combattuto e dello strazio di vedere perduta la propria virilità. Gli interrogativi che vengono posti - "troverò mai l'amore? per me la felicità esiste ancora?" - non trovano una vera risposta ma volteggiano tra le righe fino alla conclusione delle pagine, lasciando filtrare uno spiraglio di speranza.
Una testimonianza importante, una storia da condividere non solo con chi si trova a dover affrontare la stessa malattia ma anche con le persone che stanno attorno al malato.
Piccola nota critica: la bandella di copertina, a mio avviso, è fuorviante. Sembra quasi che si voglia far credere al lettore che ci sarà l'happy end alla fine del libro (forse per non spaventarlo e indurlo a comprare il libro).

"Ero umiliato dai miei stessi sentimenti. Sconfitto e rimandato al deserto delle mie notti. Una solitudine carica di tristezza. La più profonda delle solitudini. Non parlavo più. Restavo per ore seduto su una poltrona a fissare i disegni sul tappeto. Una voce, però, venne a svegliarmi: attenzione, è così che inizia la depressione. Che la coltivassi fino a sfinirmi era fuori questione. Diedi un colpo di piede al suolo per risalire, come se stessi per annegare. 
Mi alzai e decisi di occuparmi di me."

voto: 3 stelline

sabato 19 luglio 2014

#weekly quotes



"Viviamo nella speranza e costantemente quella speranza è sfidata dalla storia, la storia sfida la nostra speranza, dobbiamo combattere contro gli eventi che emergono dalla storia. Speriamo, ma dobbiamo combattere contro la storia per tenere viva la speranza."

"Di pregiudizi razziali verso i diversi è ancora pieno il mondo ed essi costituiscono ancora la base di molti conflitti. Credo che questi problemi non debbano essere risolti su basi eroiche, sono qualcosa che richiede pazienza e talento, che comporta fallimenti."

Nadine Gordimer



PS Vi ricordate che Nadine ha fatto parte di uno dei passati Circoli di lettura? Se volete leggere e commentare il libro, trovate il link qui

giovedì 17 luglio 2014

Gioco pericoloso

Buonasera cari book lovers,

come procede la settimana? Ormai molti (fortunati) di voi saranno già in vacanza.
Quali sono le letture che preferite fare durante il periodo estivo?
Oggi vi propongo un libro adatto alla stagione, magari da leggere su una sdraio in riva al mare: Gioco pericoloso di Gabriella Genisi.


Scheda tecnica: pubblicato da Sonzogno nel 2014 al prezzo di 12 euro, fa parte di un ciclo di romanzi gialli opera della scrittrice barese Gabriella Genisi, che ha inventato il personaggio di Lolita Lobosco, sexy investigatore a capo della Omicidi di Bari. Questo è il quarto libro della serie, tutta pubblicata da Sonzogno.

Gioco pericoloso ha tutte le ricette del classico romanzo giallo piacevole e senza troppe pretese. Una lettura assolutamente leggera e spedita (per intenderci, ho concluso il libro dopo soli due giorni).
Il personaggio principale, il commissario Lolita Lobosco, è una donna in carriera, indipendente, sensuale ma al tempo stesso estremamente femminile e profondamente amante della sua terra.
Molto interessante l'idea di lasciare a Lolita il compito di narrare la vicenda attraverso un dialogo costante, intercalato da forme dialettali e colloquiali davvero piacevoli, con il lettore che viene coinvolto in presa diretta nelle riflessioni e preoccupazioni della commissaria.
Brillante la scrittura, ben strutturati i protagonisti, dettagliata l'ambientazione a Bari (si nota una profonda conoscenza e un grande amore da parte della scrittrice nei confronti della sua città).
La trama ruota intorno a due omicidi, quello di un famoso calciatore del Bari e di un importante personaggio della Bari "bene". Le indagini porteranno a scoprire un giro d'affari miliardario, in grado di mettere a repentaglio e a soqquadro l'intero mondo del calcio.
Pecca del romanzo - problema che, a mio avviso, molti gialli condividono - la facilità dell'intrigo: a metà libro inizia a essere chiara, per il lettore, la conclusione della vicenda, che anzi pare troppo accelerata nel finale, quasi la scrittrice avesse avuto fretta di concludere.
In generale, niente di nuovo, niente di originale.
Ricorda (e in realtà lo cita), ovviamente, il ben più famoso Montalbano di cui Lolita sembra in qualche modo essere il corrispettivo femminile.
Una lettura da spiaggia, in definitiva. Sanza infamia e sanza lode.

"Nasco barese e barese morirò, perché la baresità è uno stato mentale. Ti fa sentire un'impunita, come capita a certe bellezze francesi, che quando camminano pensano lasciatemi passare, la più bella sono io. Ma in fondo resto una femmina napoletana uguale a mia nonna Dolò. Di quelle veraci, come le vongole e la pummarola. Donne superstiziose fino all'osso, che ai sogni ci credono eccome. Non per niente a casa mia quand'ero bambina, il libro della Smorfia per l'interpretazione dei sogni da tradurre in numeri da giocarsi al banco del Lotto, era più rispettato della Bibbia stessa."

voto: 2 stelline

domenica 13 luglio 2014

L'incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea

Buona domenica cari book lovers!

Come procede la vostra giornata? Relax e buone letture?
Io ho ieri concluso la lettura di un romanzo molto gradevole e simpatico: L'incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea di Romain Puéertolas.


Scheda tecnica: pubblicato nel 2014 da Einaudi al costo di 16 euro, si tratta del romanzo d'esordio di Romain Puértolas, di origini francoispaniche, che ha vissuto in Inghilterra e Spagna, svolgendo molti lavori e battendosi attivamente per i diritti degli immigrati. 

Puértolas si presenta con un esordio assolutamente promettente e decisamente ben accolto. 
Il romanzo vede come protagonista il fachiro Ajatashatru Lavash Patel arrivato a Parigi per andare a comprare all'Ikea un letto di chiodi ultimo modello (e poi poterlo rivendere). Fachiro ciarlatano, abituato a imbrogliare il suo pubblico e a fingere di avere poteri soprannaturali, si rifugia in un armadio dell'Ikea per non essere scoperto dal personale durante la sua permanenza, notturna, presso il famosissimo negozio svedese. L'armadio scelto dal povero fachiro viene però spedito verso l'Inghilterra.. inizia l'avventura rocambolesca di Aja, che viaggerà dalla Francia, all'Inghilterra, dalla Spagna all'Italia, fino ad arrivare in Libia. Gli incontri e le esperienza collezionate durante il suo stravagante viaggio cambieranno radicalmente il suo modo di vivere e le sue relazioni con gli altri.
Un romanzo di 215 pagine scritto con una leggerezza e un'ironia intelligente e brillante.
Un romanzo di formazione personale e allo stesso tempo di denuncia, seppur velata e descritta attraverso uno sguardo scanzonato, nei confronti delle terribili condizioni di vita a cui sono costretti a sottostare gli immigrati extra comunitari.
Lettura gradevole, agile e veloce, da consigliare anche ai ragazzi perché possano riflettere, con un sorriso, sull'importanza di essere attenti osservatori del mondo e generosi cittadini.

"Rievocò anche la sensazione di benessere che aveva provato regalando la banconota da cinquecento euro al giovane immigrato del porto, la nuvola che gli era cresciuta dentro e lo aveva permeato di un'aerea dolcezza. Il cuore che gli batteva come un tamburo. Aveva scoperto che esisteva un sentimento molto più forte dell'orgogliosa soddisfazione di aver sottratto qualcosa a qualcuno con l'astuzia e la falsità: quella di regalare quel qualcosa a chi ne ha bisogno."

Voto: 3 stelline

sabato 12 luglio 2014

#weekly quotes


"Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare.)
Rubato a cosa?
Diciamo, al dovere di vivere.
È forse questa la ragione per cui la metropolitana - assennato simbolo del suddetto dovere - finisce per essere la più grande biblioteca del mondo.
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
Se dovessimo considerare l’amore tenendo conto dei nostri impegni, chi ci si arrischierebbe? Chi ha tempo di essere innamorato? Eppure, si è mai visto un innamorato non avere tempo per amare?
Non ho mai avuto tempo di leggere, eppure nulla, mai, ha potuto impedirmi di finire un romanzo che mi piaceva.
La lettura non ha niente a che fare con l’organizzazione del tempo sociale. La lettura è, come l’amore, un modo di essere."

Daniel Pennac
Come un romanzo


lunedì 7 luglio 2014

Cecità

Buonasera book lovers,

come procedono le vostre letture? Per alcuni di voi è già arrivato il tempo della vacanza quindi tempo da dedicare a pomeriggi e serate in compagnia dei nostri amati libri.
Oggi vi propongo una lettura che mi è stata consigliata da un amico e che ho davvero molto apprezzato: Cecità di José Saramago.


Scheda tecnica: pubblicato da Einaudi nel 1996 (ma le edizioni sono parecchie), Cecità è una delle opere più importanti di Saramago, scrittore portoghese, premio Nobel per la letteratura nel 1998, poeta, drammaturgo e critico letterario, scomparso nel 2010. Questo romanzo è l'opera matura di uno scrittore dotato di uno sguardo acuto verso il mondo e di una straordinaria capacità di descriverlo.

Il romanzo, composto di 315 pagine, ambienta la narrazione in una cittadina assolutamente anonima e priva di qualsiasi riferimento specifico. Non sappiamo nulla riguardo al luogo e al momento in cui avvengono i fatti, ma possiamo immaginare una qualsiasi città del nostro tempo, popolata da migliaia di persone, affollata e frenetica. Un giorno come tanti, un uomo fermo a un semaforo urla terrorizzato "Sono cieco!". Si tratta dell'inizio di una serie di misteriose e fulminee manifestazioni del "mal bianco", definito in questo modo perché procura una cecità anomala, improvvisa e caratterizzata da una luce bianca, unica visione con cui i nuovi cieci devono convivere. Il terrore e l'incapacità di comprendere l'origine di questa epidemia inducono il governo a porre in quarantena le persone affette dal mal bianco, ma questo non basterà a bloccare l'infezione.
Rinchiuse in un unico luogo, i peggiori vizi e le cattive inclinazioni degli individui sottoposti al carcere forzato (non a caso sono internati in un manicomio) emergono potenti. La sporcizia con cui iniziano a convivere diventa simbolo del degrado umano a cui sono sottoposti.
In un mondo dove nessuno riesce più ad aprire gli occhi per guardare oltre al bianco che lo circonda, una sola donna mantiene la propria vista: la moglie di un oculista che, per amore del marito, lo segue e lo guida all'interno del manicomio.
Romanzo superbo, che tocca le corde più intime dell'animo umano attraverso immagini e metafore distorte e volutamente forzate. Saramago ci fa toccare con mano, quasi sentire, le bassezze e che può raggiungere l'uomo e le conseguenze, fatali e angoscianti, della perdita di dignità umana, ma emergono, potenti, gli occhi di una donna. Occhi che osservano, occhi che piangono, occhi che amano, occhi che perdonano, occhi che guidano gli altri verso il ritorno alla dignità di uomo.
Libro stupendo, scrittore straordinario, lettura consigliatissima.

"Perché siamo diventati ciechi, Non lo so, forse un giorno si arriverà a conoscerne la ragione, Vuoi che ti dica cosa penso, Parla, Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono."

Voto: 5 stelline

domenica 6 luglio 2014

#weekly quotes

#WEEKLY QUOTES


"Fai attenzione alla tua ombra. Ogni uomo ha un fratello che è la sua copia esatta. È muto e cieco e sordo ma dice e vede e sente tutto, proprio come lui. Arriva nel giorno e scompare la notte, quando il buio lo risucchia sottoterra, nella sua vera casa. Ma basta accendere un fuoco e lui è di nuovo li, a danzare alla luce delle fiamme, docile ai comandi e senza la possibilità di ribellarsi. Sta disteso per terra perché glielo ordina la luna, sta in piedi su una parete quando il sole glielo concede, sta attaccato ai suoi piedi perché non può andarsene. Mai. Quest’uomo è la tua ombra. È con te da quando sei nato. Quando perderai la tua vita, la perderà con te, senza averla vissuta mai. Cerca di essere te stesso e non la tua ombra o te ne andrai senza sapere che cos’è la vita."


Giorgio Faletti
 Fuori da un evidente destino