Buongiorno cari book lovers vacanzieri,
è arrivato il momento anche per me, finalmente, di partire per le vacanze quindi vi lascio con un ultimo consiglio di lettura estiva:
Ovunque tu vada di Katia Tenti.
Scheda tecnica: pubblicato da Marsilio Editori nel 2014 al prezzo di 18 euro, è il primo romanzo di Katia Tenti, che vive e lavora a Bolzano. La Tenti si cimenta con un romanzo giallo-giuridico ambientato nella sua Bolzano, dove tre eventi criminali sono collegati tra loro da un filo rosso che li accomuna: il pubblico ministero Jacob Dekas che indaga sui casi.
Ovunque tu vada può essere considerato un'ottima lettura estiva. La trama del romanzo è ben orchestrata e sapientemente distribuita. Nell'apparentemente tranquilla città dell'Alto Adige, circondata da meravigliose montagne, tre fatti di cronaca gialla impegnano il pubblico ministero, protagonista del libro e uomo affascinante, dal passato tormentato e misterioso.
L'omicidio di un anziano signore, la persecuzione di una povera donna da parte di un ex fidanzato socialmente pericoloso, le violenze sessuali inflitte da un prete a una bambina, sono i tre grossi e importanti eventi che sono analizzati e indagati nel corso del romanzo.
Seguiamo passo passo le indagini dei carabinieri e della procura, gli ostacoli politici, i problemi interni alla procura, la difficoltà nel rendere credibili le accuse e nel trovare i colpevoli.
Sullo sfondo del racconto la città di Bolzano, che accoglie e allo stesso tempo serba il segreto dei suoi efferati delitti.
Romanzo molto fruibile, lettura piacevole di un romanzo che si pone a metà strada tra un tradizionale giallo e un romanzo giuridico. Il protagonista, Dekas, è un uomo bello, capace, stimato che però appare incapace di avere relazioni durature e stabili con le sue partner femminili e nel corso della narrazione capiremo il motivo dei suoi comportamenti.
Buona la prima prova della scrittrice che sembra trovarsi a suo agio nell'affrontare l'argomento, nell'utilizzare una terminologia specifica e nel gestire un libro di 442 pagine. Buono lo stile e la capacità di creare suspance e aspettative nel lettore, che segue con il fiato sospeso tutte le indagini.
Unica piccola pecca la forse eccessiva frammentazione del romanzo in tanti capitoli molto brevi che saltano da un caso all'altro creando un iniziale smarrimento nel lettore, che deve tornare alle pagine precedenti per recuperare le fila dei racconti che vivono su tre binari paralleli.
"Per la prima volta ebbe la sensazione che l'etica della giustizia non rappresentasse più il rifugio alla sua ansia. Milena era morta. Era certo di aver messo in campo tutto il possibile ma, amaramente, ammise che il ritardo della giustizia in quel caso corrispondeva alla sua negazione. Provò a mettere a fuoco il confine tra giusto e sbagliato, per abitudine, perché così era cresciuto, con i comandamenti cristiani, che avrebbe potuto dettare chiunque a parte Dio. Trovò quel confine troppo sottile, invisibile come il filo di seta di un ragno che tesse una tela fragile: basta un dito a spezzarla."
Voto: 3 stelline