oggi vi propongo la lettura di un libro che a gennaio ha riempito le vetrine di tutte le librerie italiane: Non dirmi che hai paura di Giuseppe Catozzella.
Romanzo molto pubblicizzato e sponsorizzato da carta stampata e media, merita la nostra attenzione, e la nostra lettura critica.
Scheda tecnica: pubblicato da Feltrinelli a gennaio 2014, al prezzo di 15 euro, il romanzo racconta, in 228 pagine, la storia vera di Samia, ragazza somala, che quattro anni dopo aver partecipato alle Olimpiadi di Pechino trova la morte, a ventun anni, nel mar Mediterraneo, mentre tenta di arrivare in Italia su un barcone che trasporta immigrati clandestini.
La storia che Catozzella, giovane scrittore che collabora con diversi giornali e ha all'attivo altri romanzi-inchiesta, presenta al pubblico italiano è straordinaria e drammatica allo stesso tempo.
E' la storia di una ragazza che insegue i suoi sogni, senza arrendersi, lottando fino alla fine per raggiungere il suo obiettivo: gareggiare, e vincere, alle Olimpiadi di Londra.
Nata in un paese in guerra, la Somalia, costretta ad allenarsi di notte e lungo le strade, sostenuta e incoraggiata dalla famiglia e dall'amico Alì, Samia scopre di possedere un dono. Corre veloce.
All'età di diciassette anni partecipa alle Olimpiadi di Pechino e arriva ultima nella gara dei 200. Ma diventa simbolo dell'emancipazione delle donne musulmane: si presenta a capo scoperto, maglietta e pantaloncini, rivendicando la libertà delle donne.
Purtroppo le condizioni della vita nella sua patria contrastano il suo desiderio di allenarsi e prepararsi per le Olimpiadi di Londra. Decide quindi di andarsene e parte prima per l'Etiopia e poi per l'Italia. Il suo lungo e terribile viaggio ha però un triste epilogo. Si butta dal barcone che stava trasportando immigrati clandestini e muore tra le acque del Mediterraneo.
La storia di Samia è una storia che Catozzella regala ai lettori italiani, lasciando che sia la protagonista a parlare attraverso l'utilizzo della prima persona. Lo scrittore non cede mai a patetismi o a toni drammatici ma lascia trapelare l'immagine di una ragazza testarda, caparbia, forte, determinata e sognatrice. Unica nota critica riguarda lo stile dello scrittore: con una storia come questa, si poteva utilizzare una scrittura più attenta, profonda, in grado di scandagliare l'animo umano, invece lo stile risulta lineare e semplice, forse troppo.
Come ha detto lo stesso Catozzella in un'intervista, Samia non è vinta ma continua a essere una vincitrice perché non ha mai smesso di lottare per i suoi sogni, fino all'ultimo istante della sua vita.
Come ha detto lo stesso Catozzella in un'intervista, Samia non è vinta ma continua a essere una vincitrice perché non ha mai smesso di lottare per i suoi sogni, fino all'ultimo istante della sua vita.
"Arriva presto," mi ha detto ieri sera Mannaar. "Zia Samia..." ha fatto una pausa, "... non fare venire i mostri... Non dirmi che hai paura."
Io e Hodan siamo scoppiate a ridere insieme.
"No, piccola Mannaar, non ho paura. Mai," ho risposto.
Voto: 4 stelline